domenica 19 luglio 2009

LES LIENS DE SANG - Jacques Maillot (2008)

Sarà perché la generazione (o meglio la coorte, se vogliamo usare il termine demografico corretto) che è più attiva in questi anni è quella che allora viveva i suoi anni giovanili e infantili, sarà perché stiamo arrivando alla giusta distanza per avere uno sguardo distaccato, o anche perché molti dei protagonisti di allora non sono più in vita, fatto sta che è cresciuto molto l'interesse verso gli anni '70, nel cinema e nella società, in Italia così come un po' in tutto il mondo.

Io fortunatamente mi inserisco nella prima delle tre motivazioni succitate, e sarà certamente per quello che, da un po' di tempo a questa parte, quando mi trovo a guardare un film girato o ambientato negli anni '70 vengo rapito da un bel sentimento di malinconia. Di malinconia e di tenerezza, facilmente stimolate dal ricordo dei vestiti, delle acconciature, delle automobili, dei cibi, degli ambienti, tutte cose che viste al giorno d'oggi appaiono così artigianali e quindi così umane in confronto alla digitalizzazione e alla standardizzazione imperante oggidì.

Per parlare degli anni '70 ci vorrebbe un libro intero, altro che un post, e in fondo io vorrei parlare solo di un film; mi limiterò a concludere il preambolo affermando che negli anni '70 c'è stato molto più di buono di quanto ci è sempre stato raccontato dagli anni '80 a oggi.

Certo, perché l'immagine che si è data dai media agli anni '70 è quella degli anni di piombo, che hanno certamente molto pesato in Italia e in Germania. In Francia non si sono verificati a mia memoria grandi episodi di terrorismo, ma evidentemente c'erano casi di criminalità comune molto aggressiva e violenta che sono rimasti impressi nell'immaginario collettivo. Suppongo quindi che sia per questo che a breve distanza dal film in due parti dedicato al bandito Mesrine è uscito anche questo, decisamente migliore, film dedicato a un altro incorreggibile bandito dalla pistola facile e senza paura di poliziotti e bande rivali.

In Italia questo film non è arrivato, perché la qualità è ormai il secondo (quando va bene) criterio di scelta dei distributori: Mesrine aveva come protagonista Vincent Cassel (che in Italia è non tanto un buonissimo attore quanto piuttosto il marito della Bellucci), lo hanno anche mandato a Sanremo a pubblicizzare il film, ma tutto questo non è servito ad abbindolare il pubblico, che dopo il primo weekend ha disertato le sale che lo programmavano (e quindi ovviamente il secondo episodio ha avuto incassi miserrimi).

Qual è la differenza tra questi due film? Mesrine è solamente un'americanata, un action movie senza passione alcuna: solo sparatorie, scopate e scazzottate che annoiano mortalmente già dopo 10 minuti. Les liens de sang contiene sparatorie, scopate e scazzottate ma è pieno anche di sentimento e di nostalgia verso quel periodo così ricco di fascino. E poi la trama è molto più articolata, potendo giocare con una certa astuzia sul rapporto tra fratello bandito e fratello poliziotto, ripresentando in maniera non pedissequa il tema dell'attrazione latente reciproca tra guardie e ladri (e, meno latente, verso le compagne di guardie e ladri) tanto caro anche al grande James Ellroy.

Non so se i personaggi narrati dal film siano come Mesrine realmente esistiti, né ho verificato se il regista Jacques Maillot sia un mio coetaneo con affinità di sentimenti verso gli anni '70, sono fatti che non cambierebbero il mio giudizio del film, che vive benissimo di vita propria anche senza queste informazioni. Soprattutto non sarebbero in grado di placare la mia nostalgia verso quegli anni perduti e la mia ammirazione verso paesi come la Francia che ci battono alla grande nel cinema e non solo in quello.