domenica 4 gennaio 2009

LADRÓN QUE ROBA A LADRÓN (Joe Menendez, 2005)

Come spesso succede, è quando ti avvicini a un film senza avere grandi aspettative che scopri delle piacevoli sorprese. Questo è stato per me il caso di Ladrón que roba a ladrón, che sospettavo veramente potesse essere una gran boiata. In verità i primi minuti di film mi stavano confermando questo sospetto: attori bellocci e palestrati, messa in scena senza pretese e fotografia molto piatta stavano facendomi pensare a un sotto-sottoprodotto hollywoodiano. Però poi strada facendo il film migliora molto, e alla fine mi ha lasciato piacevolmente spensierato, con un lieve retrogusto di satira sociale.
Si tratta infatti di un tipico heist-movie (alla Colpo grosso oppure Ocean's 11-12-13, per intenderci), costellato di tutti gli inconvenienti e le sorprese che devono spuntare in un film di questo genere, con la differenza sostanziale che il colpo è architettato e realizzato da un gruppo di latinos residenti in California ai danni di un altro latino ex-collega di furti che si sta facendo montagne di soldi truffando i poveracci, ancora soprattutto latinos, con la pubblicità e la vendita televisiva di presunti farmaci e prodotti curativi. Una specie di Robin Hood latini quindi, con un fondo di semplice moralismo ma anche con una buona e giusta dose di presa in giro della stupidità yankee e del sistema di marketing basato sui media.
Al di là di analisi socio-politiche che in questo caso sono forse eccessive, visto la caratteristica di puro entertainment del film, è comunque interessante osservare che inizia a esistere una produzione statunitense di film prodotti e realizzati da cast e attori di provenienza latina, e destinati in prima battuta al pubblico di lingua ispanica. Non a caso infatti il simpatico gruppo di ladroni è composto d un mélange di nazionalità (argentini, cubani, colombiani, messicani), che ci dà l'immagine di quanto sia variegato il fenomeno dell'immigrazione latina negli USA e come, furbescamente, il film strizzi l'occhio proprio a loro. Ma dopo tante ditate negli occhi da parte delle potenti major di Hollywood, questa è una trovata che si può perdonare volentieri.

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