sabato 1 dicembre 2007

Stealing a nation


Diego Garcia è la principale isola dell'arcipelago delle Chagos, nel centro dell'Oceano Indiano, a sud delle Maldive.
John Pilger è un giornalista australiano che fin dai tempi della guerra del Vietnam sforna scomodi reportages sulle malefatte dei governi più potenti della Terra verso le popolazioni più povere e indifese.
John Pilger ha realizzato nel 2004 questo documentario in cui ci racconta, con grande chiarezza e determinazione, la sorte toccata ai circa 2000 abitanti di Diego Garcia e delle Chagos. A seguito di un accordo segreto firmato nel 1965 tra Gran Bretagna e Stati Uniti, a partire dal 1966 e fino al 1973 gli isolani sono stati deportati a Mauritius, con un trattamento neanche riservato agli animali, e lì sistemati in slum fatiscenti privi di acqua ed energia elettrica. Tutto ciò al fine di permettere che gli USA costruissero a Diego Garcia quella che oggi è la loro più imponente base militare all'estero: quattromila militari, testate atomiche, bombardieri a lungo raggio che gli scorsi anni hanno colpito Afghanistan e Iraq nelle guerre di democrazia e civiltà promosse da George W. Bush.
Le Isole Chagos erano fino allora un vero paradiso terrestre, popolato da uomini e donne miti e autosufficienti, alcuni dei quali nell'esilio forzato delle Mauritius sono morti di tristezza. Altri combattono da allora una strenua battaglia legale che ha visto, nel 2000, il riconoscimento delle loro ragioni da parte della High Court di Londra. Ciò nonostante, il governo britannico ha ribadito il divieto a tempo indeterminato a fare ritorno sull'isola, per presunti e ridicoli motivi di pericolosità (innalzamento delle acque dell'oceano causato dal global warming) e di costi eccessivi per la rilocalizzazione degli esiliati.
Andate a vedere il sito della base militare americana e vedrete come loro si sono sistemati per bene, e capirete che nessuno più li smuoverà da lì, e che quelle di Londra sono solo l'ennesima menzogna e l'ennesima calata di braghe di fronte all'arrogante strapotere statunitense (anche noi in Italia ne sappiamo qualcosa).
Se questa storia vi ha interessato, allora il mio consiglio è di guardarvi questo ottimo documentario, che mantiene viva l'attenzione su questa incredibile sopraffazione.

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