L'interpretazione socialista di Jacques Brel

lunedì 15 dicembre 2008

L'interpretazione socialista di Jacques Brel

Il link associato al titolo porta ad un eccellente articolo su Jacques Brel che ho trovato oggi nel World Socialist Web Site, cioè niente meno che il sito del Comitato Internazionale della Quarta Internazionale.
Per fortuna che c'è qualcuno che ancora ricorda i messaggi anticonformisti, antiborghesi, anticlericali e libertari che il grande Jacky ha gridato al mondo dal 1955 al 1977.
Al di là della lettura politica, l'articolo è anche un'ottima sintesi del percorso umano e artistico di Brel, e in quanto tale può essere una perfetta introduzione per chi non lo conoscesse o volesse conoscerlo meglio. L'articolo è in inglese, ma molto fluido e semplice.

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lifestyles

Io non capisco tanta gente che sgobba per farsi la casa bella nella città dove lavora, e quando se l'è fatta sgobba ancora per comprarsi l'automobile e andare via dalla casa bella.
(Luciano Bianciardi, La vita agra)

Sperava, non visto da dio, di vivere a lungo.
(Elias Canetti)

Il semplice fatto di lasciare il loro comodo salotto e la televisione per andare a vedere un film in sala era, ai loro occhi, un atto di resistenza.
(Tonino Benacquista, Malavita)

«A un mondo senza polizia!» fu il suo brindisi.
Tutti gli fecero eco.
(Rolo Diez, Il passo della tigre)

Libri e il cinematografo

Qui non parlo di libri sul cinema, o su di un film, un attore o un regista. Semplicemente riporto tali e quali alcuni brani di libri in cui si parla del cinematografo, che è IL luogo nel quale si dovrebbe vedere un film, il luogo dove tanti di noi hanno passato bei momenti e vissuto emozioni forti, intense e indimenticabili.
Sono già molti i romanzi che ho letto in cui, come un piccolo regalo inaspettato, a un certo punto la narrazione transita davanti o entra in un cinematografo, anche solo per poche righe. E il sentimento che ci ritrovo è identico al mio, il senso di un antico affetto che potrà affievolirsi ma mai essere sradicato.
E ci tengo molto a riportare queste testimonianze - e a ringraziare tutti gli autori che le hanno composte - perché credo che debba rimanere viva l'abitudine e la "cultura" alla frequentazione del cinematografo, come una fiammella che aiuti a tenere viva in noi la volontà di condividere esperienze con gli altri.
Soprattutto oggi che lo stile di vita del nostro occidente ricco, dominato dal lavoro, urbanisticamente disgregato e dipendente in modo patologico dall'automobile, induce le persone a passare il loro tempo libero rinchiuse in casa e a ridurre drasticamente i momenti di condivisione delle loro esperienze sociali, ricreative e culturali.

Il corridoio dei film perduti

Questa è la sezione del blog in cui voglio segnalare alcuni film che non sono mai arrivati in Italia, spesso neanche pubblicati in dvd, e per questo sono film perduti. Ed è un corridoio perché vorrei che fosse la stanza di passaggio che vi conduce a vederli, questi film. Niente a che fare con Montecitorio quindi, non abbiate paura.
È la testimonianza dell'insipienza dell'attuale distribuzione cinematografica che ormai, volente o nolente, si preoccupa quasi esclusivamente del tornaconto economico, trascurando perciò tante opere di notevole o almeno buon interesse. Che poi non è affatto detto che debbano andare male al botteghino!
Mi piacerebbe che guardaste questi film, procurandoveli comprando il dvd in un negozio online estero oppure dove sapete voi; è molto meglio vedersi in casa uno di questi film che andare al cinema a vedere certe ciofeche (quelle, invece, non mancano mai). Ed è molto più bello, ora che con internet si può, decidere noi in libertà cosa vedere, non quello che le case di distribuzione cinematografica hanno deciso che ci deve piacere.
Anche se non dovete dimenticare che quando esce un bel film è sempre e comunque al cinematografo che bisogna vederlo!!

siodmak - guarda che strano tipo (see-odd-mack)

lunedì 15 dicembre 2008