mercoledì 14 novembre 2007

Český sen


Český sen (Sogno céco) è il nome di un nuovo ipermercato che sta per sorgere alla periferia di Praga, un sogno di felicità e di consumismo al posto di un campo incolto, una promessa di ricchezza che va a riempire un terreno vuoto e inutile. La pubblicità è martellante e accattivante, i prezzi sono competitivi, i manager sono giovani e intraprendenti. C'è da fidarsi, è l'Occidente che si afferma, la modernità che finalmente arriva in questo paese che per così tanto tempo ne è stato privato. Centinaia di persone accorrono per l'inaugurazione, in una bella domenica di primavera.
Peccato che tutto questo è realmente un sogno, o forse una burla nella miglior tradizione umoristica praghese, o forse un eccezionale esperimento di psicologia sociale posto in essere da due laureandi della FAMU, la celebre scuola di cinema di Praga. Le persone che con una velocità e una fame di gloria degne del miglior Pietro Mennea divorano di corsa lo spazio che le separa dall'ipermercato scopriranno che non si tratta altro che di un telone attaccato ad un'impalcatura.
Noi spettatori del film questo lo sappiamo fin dall'inizio, perché accompagniamo i due impavidi autori nella messinscena del sogno, ma fino alla fine rimaniamo increduli di fronte alla facilità con cui le persone possono essere buggerate dalle promesse del capitalismo. E arriviamo a pensare pure a tutte le volte in cui anche noi siamo già stati in ugual modo buggerati.

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