martedì 13 novembre 2007

Orhan Pamuk - La casa del silenzio


Sessiz ev, 1996
Einaudi, 2007

pag.13
Ho imboccato la via dove c'è il cinema, ora sento la musica, quella che suonano prima della proiezione. C'è sempre una bella illuminazione, qui. Guardo i manifesti:
Appuntamento in paradiso. È un vecchio film. Su una foto, si vede Ediz Hun che abbraccia Hülya Koçyiğit. E poi ecco Ediz in prigione. E poi si vede Hülya che canta, ma nessuno potrebbe indovinare, senza aver visto il film, la successione degli eventi. Forse è per questo che si affiggono i manifesti all'esterno: per suscitare la curiosità dei passanti. Vado al botteghino: un biglietto, per favore. La cassiera me lo tende. Grazie. Le chiedo se il film è bello. Non lo ha visto. A volte mi prende così: una voglia improvvisa di parlare. Vado a sedermi. Aspetto. Di lì a poco il film comincia.
(...)
Si accendono le luci, usciamo, tutti parlano del film. Piacerebbe anche a me conversare con qualcuno. sono le undici e dieci. La signora mi starà aspettando, ma non ho voglia di tornare a casa.

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