lunedì 4 giugno 2007

Edward Bunker - Little Boy Blue


(idem), 1981
Einaudi, 2003

pagg.38-39
Non avevano soldi per offrirsi un giro in giostra, né per tutte quelle cose buone i cui profumi aleggiavano nell'aria, ma si mescolarono alla folla e ficcarono il naso ovunque poterono, dimentichi, almeno temporaneamente, della fame che li attanagliava. Cinema a poco prezzo ce n'erano in quantità. Uno aveva in cartellone due grandi films con Boris Karloff, La mummia e Frankenstein, e i due ragazzi non seppero resistere al richiamo del brivido. Alex comprò un biglietto per venti cent - il che ne lasciò loro in tasca ancora venticinque - entrò e poi andò ad aprire la porta di sicurezza per permettere a Sammy di entrare. Restarono lì il tempo di due spettacoli, finché si spensero le luci e il cinema chiuse i battenti.

pag.339
Era quasi mezzanotte quando Wedo e Alex lasciarono la sede dell'«Examiner».
- E adesso? - disse Wedo. - Sono stanco.
- Anch'io. E non so dove andare.
- Potrei… andare a casa, - disse Wedo, prima di dare ad Alex una pacca sulla schiena in segno di amicizia. - Se si può chiamare casa quel buco schifoso. - Soffocò le parole con falsa disinvoltura. - Ma non mi va. Spesso è così.
- Allora dov'è che dormi?
Wedo rispose con un'alzata di spalle. - Qua e là. Qualche volta da Hank. Sua madre mi vuol bene. Qualche volta da Teresa… entro di nascosto per evitare suo padre e salgo al primo piano… altre volte in un cinema aperto di notte su Main Street. Lo vuoi provare?
- Certo, amico.
Così decisero, e nelle settimane successive trascorsero parecchie notti in alcuni cinema che davano tre film di seguito, sedendosi sempre nei pressi dell'uscita, nel caso in cui gli sbirri che perlustravano la sala dalla porta decidessero di muoversi lungo le file dei sedili. I cinema notturni chiudevano verso le sei e mezza del mattino; le loro creature erano scaraventate all'aperto, alla luce del giorno, e poi si perdevano tra lo sciame della città al risveglio.

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